Museo

Castello di Cusercoli

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August 22, 2021
Cusercoli frazione di Civitella di Romagna Sorto in età medievale, intorno al XII sec., e presumibilmente sulle basi di una preesistente struttura fortificata di periodo tardo romano, fu abitato inizialmente dai Conti Ghiaggiolo primi feudatari del castello fino al 1269 quando l’unica figlia del conte Uberto, Orabile Beatrice, andando in sposa a Paolo Malatesta, detto “il Bello”, porta ai Signori di Rimini anche il Castello di Cusercoli. Si tratta proprio di quel Paolo Malatesta famoso in tutto il mondo per la storia d’amore, cantata da Dante Alighieri nel Quinto Canto dell’Inferno della Divina Commedia, con Francesca da Polenta, figlia di Guido da Polenta, signore di Ravenna, andata in sposa per procura al fratello Giovanni Malatesta. Paolo e Francesca, benché cognati, si innamorarono perdutamente. Il marito Giovanni, li sorprese e li uccise. Pare sia proprio fra le mura dei Castelli di Ghiaggiolo e di Cusercoli che ebbe inizio la loro storia d’amore e anche dove si concluse nel modo tragico che tutti conosciamo. Resta un fatto storico ed importante: Paolo Malatesta era anche Conte di Ghiaggiolo quando fu ucciso. Ai Malatesta si deve un primo significativo intervento di ampliamento realizzato nel corso del XIV secolo quando, accanto alla fortificazione iniziale, viene costruito un palazzo, anch’esso fortificato, residenza del feudatario. Nella Torre della Meridiana, all’interno del Castello di Cusercoli, una sala è stata totalmente ristrutturata per l’esposizione permanente di straordinarie opere ceramiche. Si tratta di 14 formelle in ceramica policroma realizzate verso la metà del Seicento che rappresentano le stazioni della Via Crucis e costituiscono un vanto per la comunità locale. Sono opere ceramiche di singolare pregio storico artistico e di eccezionale rarità proprio perché l’intero nucleo di 14 formelle ci è pervenuto completo fino ai giorni nostri. La storia di queste formelle è avvolta nel mistero. Unico fatto noto è che le formelle giungono a Cusercoli alla fine del Settecento, per volere di Giovanfrancesco Guidi di Bagno, con il preciso intento di collocarle nelle cellette lungo le mura di cinta del cimitero, che racchiudono la chiesetta dedicata a Sant'Emidio e alle anime purganti, risalente al 1788. Lì le preziose formelle rimangono fino al 1994, anno in cui vengono nottetempo trafugate da una banda di malviventi e poi recuperate nel giro di poche ore. Proprio questo evento solleva, per la prima volta, nuove attenzioni verso il pregio e la bellezza di queste opere. Le modalità del furto ed i segni di secoli di esposizione alle intemperie avevano gravemente danneggiato i manufatti ceramici. A seguito del ritrovamento, l’amministrazione ha sollecitato collaborazioni ed impiegato risorse per il loro recupero conservativo e la loro piena valorizzazione. Grazie all’intervento dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna è stato promosso un articolato progetto pluriennale che ha previsto sia un accurato restauro delle formelle della Via Crucis, sia il loro rifacimento in copia. Il complesso intervento, coordinato e finanziato dall’Istituto regionale, è stato realizzato nella forma partecipata del cantiere scuola. Le opere originali si possono ora ammirare in una sala espositiva del Castello, mentre le copie, difficilmente riconoscibili dagli originali, sono visibili al cimitero storico di Cusercoli, collocate all’interno delle cellette in arenaria della Via Crucis, risalenti al XVIII sec..
Cusercoli frazione di Civitella di Romagna Sorto in età medievale, intorno al XII sec., e presumibilmente sulle basi di una preesistente struttura fortificata di periodo tardo romano, fu abitato inizialmente dai Conti Ghiaggiolo primi feudatari del castello fino al 1269 quando l’unica figlia del c…

Actividades únicas en la zona

Scuola di Cucina delle Erbe, pasta, piadina y vino local
  1. Clase de cocina
  2. 3.5 horas
Ubicación
37 Via S. Biagio
Cusercoli, Emilia-Romagna