Pietroha creato una guida

Pietro
Pietroha creato una guida

Visite turistiche

La Torretta Pepoli, a Erice, è un edificio di gusto eclettico posto al di sotto del Castello di Venere e delle Torri medievali. La struttura occupa il lato est del giardino del Balio e precisamente del “Parco dei Runzi”, zona così volgarmente denominata vista la presenza di rovi.IL suo inedito stile architettonico, richiama, modelli moreschi, architetture medievali con richiami vagamente liberty.
Torretta Pepoli
La Torretta Pepoli, a Erice, è un edificio di gusto eclettico posto al di sotto del Castello di Venere e delle Torri medievali. La struttura occupa il lato est del giardino del Balio e precisamente del “Parco dei Runzi”, zona così volgarmente denominata vista la presenza di rovi.IL suo inedito stile architettonico, richiama, modelli moreschi, architetture medievali con richiami vagamente liberty.
Su un'ampia spianata rocciosa, che dà sulla Tonnara di Bonagia e su Monte Cofano[2], si erge il Quartiere spagnolo, costruito verso la prima metà del XVII secolo, periodo in cui vigeva l'obbligo di posata (dal 1424 al 1630), ovvero l'obbligo di offrire vitto e alloggio ai soldati della guarnigione posta a presidio, gli spagnoli. Gli abitanti di Erice però non volevano che gli spagnoli stessero troppo vicino a loro, decisero così di autotassarsi e costruire una caserma un po' più lontana dal centro abitato, ecco perché la sua posizione è un po' più decentrata. I lavori furono interrotti però ben presto e i soldati trovarono rifugio nel castello.
Quartiere Spagnolo
Via Piscina Apollinis
Su un'ampia spianata rocciosa, che dà sulla Tonnara di Bonagia e su Monte Cofano[2], si erge il Quartiere spagnolo, costruito verso la prima metà del XVII secolo, periodo in cui vigeva l'obbligo di posata (dal 1424 al 1630), ovvero l'obbligo di offrire vitto e alloggio ai soldati della guarnigione posta a presidio, gli spagnoli. Gli abitanti di Erice però non volevano che gli spagnoli stessero troppo vicino a loro, decisero così di autotassarsi e costruire una caserma un po' più lontana dal centro abitato, ecco perché la sua posizione è un po' più decentrata. I lavori furono interrotti però ben presto e i soldati trovarono rifugio nel castello.
La Real Chiesa Madrice Insigne Collegiata, meglio conosciuta come Real Duomo o Duomo di Erice, è il principale luogo di culto cattolico e chiesa madre di Erice, ubicato in piazza Matrice, nei pressi di Porta Trapani. È dedicato a Maria Assunta.
Torre campanaria del Duomo dell'Assunta
Piazza Madrice
La Real Chiesa Madrice Insigne Collegiata, meglio conosciuta come Real Duomo o Duomo di Erice, è il principale luogo di culto cattolico e chiesa madre di Erice, ubicato in piazza Matrice, nei pressi di Porta Trapani. È dedicato a Maria Assunta.
VISTA PANORAMICA DAL BALCONE DELLA CUCINA, PRIMA FOTO
16 personas locales recomiendan
Erice Panorama
16 personas locales recomiendan
VISTA PANORAMICA DAL BALCONE DELLA CUCINA, PRIMA FOTO
Secondo Tucidide Erice (Eryx, Ἔρυξ in greco antico) fu fondata dagli esuli troiani, che fuggendo nel Mar Mediterraneo avrebbero trovato il posto ideale per insediarvisi; sempre secondo Tucidide, i Troiani unitisi alla popolazione autoctona avrebbero poi dato vita al popolo degli Elimi. Fu contesa dai Siracusani e Cartaginesi sino alla conquista da parte dei Romani nel 244 a.C. Virgilio la cita nell'Eneide, con Enea che la tocca due volte: la prima per la morte del padre Anchise, un anno dopo per i giochi in suo onore. Virgilio nel canto V racconta che in un'epoca ancora più remota vi campeggia Ercole stesso nella famosa lotta col gigante Erix o Eryx, precisamente nel luogo dove poi si sfidarono al cesto il giovane e presuntuoso Darete e l'anziano Entello.[5] In antico, insieme a Segesta, che parrebbe di fondazione coeva, era la città più importante degli Elimi, in particolare era il centro in cui si celebravano i riti religiosi. Durante la prima guerra punica, il generale cartaginese Amilcare Barca ne dispose la fortificazione, e di qui difese Lilibeo. In seguito trasferì parte degli ericini per la fondazione di Drepanon, l'odierna Trapani. Per i Romani fu un centro di rilievo, dove veneravano la "Venere Ericina", la prima dea della mitologia romana a somiglianza della greca Afrodite. Diodoro Siculo narra l'arrivo di Liparo, figlio di Ausonio, alle Isole Eolie (V, 6,7), aggiungendo che i Sicani «abitavano le alte vette dei monti e adoravano Venere Ericina». Scarse, o quasi nulle, sono le notizie della città e del santuario nel periodo bizantino, restando comunque economicamente attiva.
747 personas locales recomiendan
Erice
747 personas locales recomiendan
Secondo Tucidide Erice (Eryx, Ἔρυξ in greco antico) fu fondata dagli esuli troiani, che fuggendo nel Mar Mediterraneo avrebbero trovato il posto ideale per insediarvisi; sempre secondo Tucidide, i Troiani unitisi alla popolazione autoctona avrebbero poi dato vita al popolo degli Elimi. Fu contesa dai Siracusani e Cartaginesi sino alla conquista da parte dei Romani nel 244 a.C. Virgilio la cita nell'Eneide, con Enea che la tocca due volte: la prima per la morte del padre Anchise, un anno dopo per i giochi in suo onore. Virgilio nel canto V racconta che in un'epoca ancora più remota vi campeggia Ercole stesso nella famosa lotta col gigante Erix o Eryx, precisamente nel luogo dove poi si sfidarono al cesto il giovane e presuntuoso Darete e l'anziano Entello.[5] In antico, insieme a Segesta, che parrebbe di fondazione coeva, era la città più importante degli Elimi, in particolare era il centro in cui si celebravano i riti religiosi. Durante la prima guerra punica, il generale cartaginese Amilcare Barca ne dispose la fortificazione, e di qui difese Lilibeo. In seguito trasferì parte degli ericini per la fondazione di Drepanon, l'odierna Trapani. Per i Romani fu un centro di rilievo, dove veneravano la "Venere Ericina", la prima dea della mitologia romana a somiglianza della greca Afrodite. Diodoro Siculo narra l'arrivo di Liparo, figlio di Ausonio, alle Isole Eolie (V, 6,7), aggiungendo che i Sicani «abitavano le alte vette dei monti e adoravano Venere Ericina». Scarse, o quasi nulle, sono le notizie della città e del santuario nel periodo bizantino, restando comunque economicamente attiva.
PANORAMA MOZZAFIATO.Nel 1872, il conte Agostino Pepoli, ricco e colto mecenate, si accordò con l’amministrazione cittadina per riedificare a sue spese la torre pentagonale, la cortina merlata che proteggeva l’area interna, e realizzare il giardino pubblico all’inglese del Balio, che oggi è un monumento naturale e valorizza l’intera area storica. Con le aiuole cinte da folte siepi di bosso secolare e una vegetazione sparsa, costituita in prevalenza da specie tipiche della macchia mediterranea come il pino, il frassino, il cipresso, il mandorlo e il leccio, il Balio racchiude diversi punti panoramici che, sul lato sud, abbracciano Trapani, le saline, le isole Egadi, la laguna dello Stagnone e le coste del marsalese, terminando il viaggio sui colli dell'agro ericino; mentre sul fronte opposto guardano la cima di monte Cofano e i monti dello Zingaro; regalando infine, nelle giornate più limpide, anche una visione distinta della sagoma dell’isola di Ustica. Il giardino, insieme alla torretta che Pepoli fece costruire sul versante di nord-ovest della rupe del castello, è considerato a pieno titolo uno dei simboli di Erice
Garden of Balio
Via San Francesco
PANORAMA MOZZAFIATO.Nel 1872, il conte Agostino Pepoli, ricco e colto mecenate, si accordò con l’amministrazione cittadina per riedificare a sue spese la torre pentagonale, la cortina merlata che proteggeva l’area interna, e realizzare il giardino pubblico all’inglese del Balio, che oggi è un monumento naturale e valorizza l’intera area storica. Con le aiuole cinte da folte siepi di bosso secolare e una vegetazione sparsa, costituita in prevalenza da specie tipiche della macchia mediterranea come il pino, il frassino, il cipresso, il mandorlo e il leccio, il Balio racchiude diversi punti panoramici che, sul lato sud, abbracciano Trapani, le saline, le isole Egadi, la laguna dello Stagnone e le coste del marsalese, terminando il viaggio sui colli dell'agro ericino; mentre sul fronte opposto guardano la cima di monte Cofano e i monti dello Zingaro; regalando infine, nelle giornate più limpide, anche una visione distinta della sagoma dell’isola di Ustica. Il giardino, insieme alla torretta che Pepoli fece costruire sul versante di nord-ovest della rupe del castello, è considerato a pieno titolo uno dei simboli di Erice
La chiesa di San Giovanni Battista è un luogo di culto ubicato adiacente alla piazza omonima vicina al Castelletto Pepoli e il quartiere ebraico di Erice:Epoca normanno - aragonese Il tempio secondo la tradizione orale fu fondato dal conte Ruggero durante la riconquista normanna. L'esistenza della chiesa è indicata dagli storici locali al 1339, subì restauri nel XV secolo, tra il 1430 e il 1436.[1] I lavori comportarono la parziale rotazione dell'asse ortogonale, infatti il portale ad est in stile tardo chiaramontano,primitivo ingresso principale del tempio, divenne un ingresso secondario della chiesa ricostruita. A questo periodo risalgono le sculture rinascimentali riferibili al lombardo Gabriele di Battista, Antonino Gagini, Antonello Gagini e alla bottega gaginesca.
Church of San Giovanni Battista
4 Via San Giovanni
La chiesa di San Giovanni Battista è un luogo di culto ubicato adiacente alla piazza omonima vicina al Castelletto Pepoli e il quartiere ebraico di Erice:Epoca normanno - aragonese Il tempio secondo la tradizione orale fu fondato dal conte Ruggero durante la riconquista normanna. L'esistenza della chiesa è indicata dagli storici locali al 1339, subì restauri nel XV secolo, tra il 1430 e il 1436.[1] I lavori comportarono la parziale rotazione dell'asse ortogonale, infatti il portale ad est in stile tardo chiaramontano,primitivo ingresso principale del tempio, divenne un ingresso secondario della chiesa ricostruita. A questo periodo risalgono le sculture rinascimentali riferibili al lombardo Gabriele di Battista, Antonino Gagini, Antonello Gagini e alla bottega gaginesca.
La chiesa più antica di Erice
Church of St. Ursula (pained)
La chiesa più antica di Erice

Offerta gastronomica

IL MIGLIOR RISTORANTE DI ERICE!
La Pentolaccia
17 Via Gian Filippo Guarnotti
IL MIGLIOR RISTORANTE DI ERICE!
la pizza migliore di Erice
Ristorante La Rustichella Erice
la pizza migliore di Erice
migliori ristorante insieme alla Pentolaccia
Osteria di Venere
6 Via Roma
migliori ristorante insieme alla Pentolaccia
è secondo in classifica perché i prezzi sono leggermente più alti!
9 personas locales recomiendan
Ristorante Monte San Giuliano
Vico San Rocco
9 personas locales recomiendan
è secondo in classifica perché i prezzi sono leggermente più alti!

parcheggio

parcheggio privato!
Via Piscina Apollinis
Via Piscina Apollinis
parcheggio privato!

Consejos para la ciudad

Formas de ahorrar

market

consiglio di fare la spesa a Trapani o a Valderice, Erice offre poca scelta a prezzi alti.
No te lo pierdas

genovese dolce tipico

Dolce tipico ericino:La genovese è un dolce di pasta frolla ripieno di crema e cotto al forno, tipico di Erice.
Cómo moverse

dolci tipici Ericini

pasticceria San Carlo,e Maria grammatico